lunedì 2 maggio 2011

‘I SOLDATI SI RIFUGIANO NEL CONVENTO DELLE CARMELITANE’.


Dalla caserma Gerona o della cavalleria di Santiago, all’incrocio tra Lepanto/ Travesera de Gracia, vicino all’ Ospedale di San Pablo, uscirono alle cinque del mattino tre squadroni, ognuno di cinquanta uomini , tutti a piedi con le mitragliatrici caricate su delle automobili. L’obiettivo era il Cinco de Oros all’incrocio tra il Paseo de Gracia con la Diagonal per poi arrivare a piazza Urquinaona e all’ Arco di Trionfo. Fin da subito furono impegnati in scaramucce durante tutto il cammino per la calle de Lepanto, Industria, paseo de San Juan e Corcega.
Però al Cinco de Oros, li aspettavano alcune compagnie di Asaltos assieme a uno squadrone di cavalleria e  a una sezione di mitragliatrici, appoggiati da una moltitudine di operai appostata nelle soffitte, sui balconi, dietro gli alberi e dentro ai portoni, armati con automatiche e bombe a mano.
All’improvviso sulle truppe che avanzavano senza la precauzione di un plotone di esploratori , si abbatté un fuoco nutrito , producendo un gran numero di perdite fra i soldati e gli ufficiali. Il colonnello Lacas  che dirigeva il reggimento di Santiago si rifugiò assieme  agli ufficiali nel convento delle Carmelitane                                                                    
Con l’aiuto dei frati lo resero inespugnabile grazie alle mitragliatrici piazzate ai piani bassi e nelle soffitte. Il distaccamento della Guardia Civil inviate a combattere i soldati, si unì a loro. Malgrado questi rinforzi, viste le perdite numerose che aveva subito, fu costretto ad arrendersi , dopo avere contrattato la resa con la guardia civil che era rimasta fedele alla repubblica. Cosa questa che avvenne il giorno dopo.
A poca distanza nella confluencia tra Balmes e la Diagonal, mezz’ora dopo dall’inizio dello lo scontro nel Cinco de Oros, quattro camion che procedevano dal parco dell’ artiglieria di San Andrés che trasportavano una cinquantina di artiglieri diretti a plaza de Catalunya, caddero in un’imboscata. Armi e cannoni finirono così nelle mani degli operai.
Ormai la lotta oppone a poche migliaia di soldati sempre più demoralizzati, decine e decine di migliaia di uomini e di donne che sono diretti dagli uomini dei ‘Comitati di Difesa’.
I ‘Comitati’ sono stati creati dalla CNT nel 1931. Sono formati dagli uomini più decisi del sindacato, dei gruppi anarchici, come delle Gioventù Libertarie. In seguito a questi, si aggiungeranno non poche delle donne che fanno parte delle ‘Mujeres Libres’, che vincendo il tradizionale ‘machismo’ presente nel movimento, non  si limiteranno a compiti di sussistenza. Non a caso, la colonna ‘Ortiz’ che uscirà in treno da Barcellona, il 24 luglio del 1936, diretta al fronte di Aragona, sarà formata da circa 1300 uomini e da ben duecento donne.
In pochi anni nei ‘Comitati’, che si configurano come una sorta di ‘servizio d’ordine’ armato, ‘passeranno’ decine di migliaia di uomini e di donne. I loro compiti sono i più svariati. Vanno dal difendere i compagni più in vista che sono sulla lista nera della ‘Libre’, a proteggere i cortei dalle cariche della polizia. Da aiutare le famiglie dei tanti che finiscono al ‘Modelo’ o al ‘Montujic’, a scortare gli avvocati che si occupano della difesa degli arrestati, alle zuffe con i crumiri, a cercare un rifugio sicuro per un compagno che è ricercato dalla polizia , o che ha disertato dall’esercito, o magari organizzare una diffusione clandestina di ‘Solidaridad Obrera’, vietata per l’ennesima volta dalle autorità. A imporre la ‘censura roja’ ai giornali cittadini, quando questi ad esempio hanno scritto che gli anarchici traggono i loro finanziamenti dai tanti ‘tabarins’ che sono attivi in tutta quanta la città.
I ‘Comitati’ possono essere raffigurati come una sorta di ragnatela, ramificata in ogni più riposto angolo della città e di cui risulta impossibile scrivere la storia. Gli uomini  e le donne che ne fanno parte, hanno meso in piedi una struttura orizzontale, una sorta di ‘rete’ misteriosa quanto pervasiva che li ha portati a infiltrarsi dappertutto. Chi entra a fare parte di un ‘Comitato di Difesa’, riceve un soldo, inferiore comunque alla paga giornaliera di un operaio e ne fa parte soltanto per pochi mesi. Poi, ognuno torna al proprio lavoro.Questa scelta mira a far sì che di questa organizzazione, che deve essere sempre considerata una struttura ‘aperta’, entrino a far parte il maggior numero possibile di uomini e di donne, e nel contempo evitare la ‘professionalizzazione’ e la conseguente creazione di una struttura gerarchica che gli anarchici vedono come il fumo negli occhi. Formati di solito da una decina di uomini, che nominano un responsabile, revocabile in ogni momento, sono assolutamente autonomi l’uno dall’altro. Fatto questo che li rende praticamente impermeabili alle infiltrazioni da parte della polizia, che di loro infatti non saprà mai quasi niente.
Del resto anche Francisco Largo Caballero, il leader carismatico di tutti i socialisti spagnoli, è rimasto stupito da quello che ha visto anni prima  a Barcellona. Anche per lui, gli anarchici di quella città ribollente di passioni e di pulsioni, sono in fondo soltanto dei vegetariani umorali che leggono Stirner e che girano sempre con la pistola in tasca. Gente senza teoria né cultura,incapace di organizzare, di programmare qualsiasi cosa. Privi soprattutto di quella ragionevolezza che la lotta politica sempre porta con sé. Lui è arrivato a Barcellona per rianimare l’ esangue manipolo dei socialisti locali. Questi lo portano a parlare in un cinema gremito di persone che lui stupito, scopre essere praticamente tutti uomini della CNT. Molti tra di loro gli mostrano le pistole che portano in tasca, perché nessuno in città ha dimenticato che il sindacato socialista che per tanti anni lui ha diretto, ha assunto dei posti di grande responsabilità nel governo dittatoriale di Primo de Rivera. Il leader socialista riesce a terminare a fatica il suo discorso. Quando lascia il cinema per andare  alla stazione per prendere il treno che lo riporterà a Madrid, si sparge la notizia che alcuni ‘pistoleros’ cercheranno di ammazzarlo lungo la strada.Largo Caballero è scortato da appena tre dei suoi compagni, e per giunta disarmati. Uno di questi si rivolge agli anarchici che stanno sfollando e subito, almeno una cinquantina di questi, tutti armati, scortano Largo Caballero alla stazione. Incolume.
Sono gli uomini e le donne dei ‘Comitati’ che di preferenza si muovono e combattono nei quartieri dove abitano, che sono scesi per primi per strada e che hanno affrontato l’esercito. E che dopo appena un giorno di combattimenti stanno vincendo contro l’esercito.


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