lunedì 2 maggio 2011

LA CAPITANIA E’ CANNONEGGIATA E ASSALTATA DAL POPOLO: GODED VIENE PRESO PRIGIONIERO’.


Nell’edificio della Capitania al paseo Colon, dove stavano i comandanti della Divisione de Catalunya, i generali e gli ufficiali sembravano rappresentare un’opera buffa. Nessuno obbediva al generale Llano de Encomienda, comandante supremo della Divisione e leale alla repubblica, però nessuno si azzardava e destituirlo e a prendere il comando. E il generale Burriel permise addirittura che Llano seguitasse a dare ordini o a ricevere chiamate telefoniche. Tutti aspettavano il generale Goded che aveva dichiarato lo stato di guerra a Maiorca e aveva facilmente controllato l’isola. Goded , uno degli uomini chiave della sollevazione, arrivò a Barcellona verso le dodici e mezza con un idrovolante, per mettersi a capo della sollevazione in Catalogna. Il generale non poteva capacitarsi che llano de Encomienda seguitasse ad essere libero e lo Stato Maggiore, non avesse ancora un comando centralizzato.Il tragitto di Goded dall’Aeronautica Naval fino alla Capitania era accompagnato dal rumore di un’intensa fucileria e dal tuono lontano dell’artiglieria. Dopo una serie di imprecazioni e mute minacce di morte, Goded trovò una una situazione militare ormai prossima al collasso . Fece una chiamata infruttuoso al generale Aranguer che stava al palazzo della Gobernacion affinché si ponesse ai suoi ordini. Aranguer che, al palazzo della ‘Gobernacion’ era accompagnato e discretamente vigilato da Espana, Perez Farras, due ufficiali fedeli alla repubblica  e da Guarner, uomo di fiducia di Companys, rifiutò di unirsi ai sollevati. Allora Goded ordinò alla fanteria di Alcantara che provasse di nuovo a portare aiuto all’artiglieria della caserma dei Docks. Non poteva capacitarsi che questa potesse essere uscita senza la protezione della fanteria. Ordinò anche il bombardamento dell’aeroporto del Prat che era controllato da forze fedeli alla repubblica sotto il comando di Diaz Sandino. Bombardamento che non avvenne. Erano le due e mezza e la disfatta dei sollevati sembrava ormai sicura.
Goded ormai disperato, cercò di mettersi in contatto con le truppe di stanza a Palma de Mallorca, Matarò e Girona e si accorse con stupore che gli operai avevano tagliate tutte le linee di comunicazione. A quel punto si accorse di essersi cacciato in una trappola da cui non sarebbe mai più sortito.
Anche il reggimento Alcantara, sottoposto a continui assalti, mentre cercava di raggiungere la caserma dei ‘Docks’, fu costretto a tornare alla base di partenza. Fuori dalla Capitania intanto,una moltitudine eterogenea di militanti operai, asaltos senza giubba e con le maniche di camicia rimboccate, trascinarono i cannoni presi alla Diputacion -Clarissa attraversando via Layetana, con il proposito di assaltare il comando di divisione. L’operaio portuale Manuel Lecha, antico artigliere , mise in posizione i pezzi in piazza Antoni Lopez per sparare direttamente sull’edificio della Capitania, mentre le batterie prese in avenida Icaria  tiravano da Barcelonete.
Erano le cinque della sera. A quel punto Goded nel vedere i preparativi per l’attacco, telefonò a Espana e fanfaronescamente gli chiese di arrendersi., ricevendo come risposta mezz’ora di tempo per arrendersi con la garanzia di avere salva la vita. Dopo quell’intervallo il pezzo d’artiglieria, avrebbe cominciato a sparare . Alle cinque  e mezza in punto, cominciarono gli spari dell’artiglieria. Quaranta cannonate e una fucileria ogni volta più vicina, non offrivano dubbio alcuno sopra l’imminenza dell’assalto.
Apparve una bandiera bianca e a quel segnale, cessò il fuoco da tutte e due le parti. Però, quando un ufficiale degli ‘asaltos’ si avvicinò per ottenere la resa, ricominciarono a ticchettare le mitragliatrici della Capitania.
Allora ricominciò la battaglia e quando i portoni stavano sul punto di cedere, riapparve una bandiera bianca , però a quel momento gli assalitori non cessarono di fare  fuoco. I portoni furono abbattuti e i gruppi da combattimento entrarono a forza nella ‘Capitania’. Erano le sei di sera.
Il comandante Pérez Farras a rischio della propria vita, riuscì a proteggere il generale Goded da un sicuro linciaggio, in cui morirono invece vari ufficiali. Goded in abiti civili, fu portato al palazzo dell Generalidad dove Companys gli chiese di trasmettere un discorso via radio: ‘La sorte mi è stata avversa e sono caduto prigioniero. Pertanto per evitare spargimenti di sangue, metto in libertà i soldati che mi hanno accompagnato’. Erano le sette della sera. Il messaggio fu registrato e emesso dalle emittenti radio ogni mezz’ora, con un indescrivibile effetto propagandistico in tutta la Spagna.

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