lunedì 2 maggio 2011

LA FRUTTA E’ MATURA’.


Il trionfo popolare fu schiacciante. Tanto che vari edifici occupati dai soldati caddero da soli, senza bisogno neanche di essere attaccati. Così come cade la frutta matura dall’albero. Il direttore del Modelo, aprì le porte ai prigionieri, anticipando il certo assalto al carcere, che lo sapeva benissimo , sarebbe avvenuto subito dopo la fine dei combattimenti. Qua e là, in tutta Barcellona , dagli uomini e dalle donne della CNT e della FAI, vennero occupati, quando i combattimenti di strada ancora non erano terminati, case e palazzi . L’occupazione più importante, fu quella che avvenne in pieno centro della città.
In calle Mercaders al numero 26, avevano la loro sede il sindacato delle costruzioni,  il Comitato Regionale della CNT e la Federazione Locale dei Sindacati. Lì vicino. quasi a simboleggiare due mondi , in lotta implacabile tra di loro , c’era la sede del Fomento del Trabajo , situato ora all’attuale numero 34 di via Layetana. Nell’edificio adiacente all’attuale numero 32 stava la Casa Cambò. I due palazzi erano stati per anni la sede del Sindacato Libre, e dell’associazione degli industriali di Barcellona. Gli operai entrarono correndo in quel gigantesco e bianco edificio di sette piani, più un piano sopraelevato , dalla facciata principale convessa, le decine e decine di grandi finestre e di porte, tutte perfettamente rettangolari. Era in quei saloni dai soffitti alti, e dai divano di cuoio che erano stati decisi gli assassini del ‘Noy de Sucre’, di Archs, di Evelio Boal e di tanti altri che erano stati ammazzati delle ‘pistole’ del Barone e dai poliziotti di Arleguì.
Tutti e due gli edifici furono  occupati dai cenetistas senza lotta alcuna, poiché già erano stati completamente abbandonati con mobili e archivi intatti. L’insieme dei due edifici fu conosciuta come la ‘casa CNT-FAI’ , fino alla fine della guerra civile fu la sede dei comitati regionali della CNT e della FAI, delle Mujeres Libres e di molte altre organizzazioni. Vi fu localizzato anche un asilo e un ambulatorio medico. Con questa occupazione che aveva il sapore di un gesto simbolico, gli anarchici chiudevano i conti con la ‘Libre’ e con l’associazione degli industriali di Barcellona, che negli anni del ‘pistolerismo’, avevano cercato di cancellarla per sempre dalle strade  e dalle piazze della città.
Ormai la battaglia era decisa. In quei tre giorni, morirono in combattimento più di quattrocentocinquanta tra uomini e donne, in larga maggioranza civili. Quasi tutti operai iscritti alla CNT. Tra di loro molti dei militanti più conosciuti e amati in tutta quanta la città, come De Alcodori, il panettiere presidente del Sindacato dell’ Alimentazione, un uomo sempre sorridente della cui vita mai nessuno ha saputo nulla. Cade centrato da un cecchino , mentre sta andando all’assalto.


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